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27
Feb

Melilla, seminario sull’immigrazione: "E' meglio un recinto o un muro con delle porte piuttosto che una situazione caotica"

mel01Con queste parole, il presidente del Centro europeo per le questioni dei lavoratori (EZA), l’ex-eurodeputato olandese Bartho Pronk, ha riconosciuto l'importanza e la validità della gestione della migrazione svolta dalle autorità spagnole a Melilla, contrapponendola alle caotiche situazioni verificatesi in altri paesi europei. Pronk ha rilasciato queste dichiarazioni dopo la visita al Centro di permanenza temporanea per immigrati di Melilla (CETI) e alla recinzione di confine fra la Spagna e il Marocco.

Il seminario I fenomeni migratori e la politica migratoria della UE: riflessioni analitiche e prospettive nell'ambito del dialogo sociale europeo (v. programma) ha visto riuniti a Melilla partecipanti provenienti da nove paesi europei.

Organizzato dalla Piattaforma internazionale per la cooperazione e le migrazioni (PICM) in collaborazione con la fondazione H + D e l’assessorato per la cultura di Melilla, i giorni 24 e 25 febbraio, il seminario è stato finanziato dall'Unione Europea e dal Centro europeo per le questioni dei lavoratori (EZA).

mel02All’apertura del seminario erano presenti  Juan José Imbroda, presidente della città autonoma di Melilla; Abdelmalik El Barkani, delegato del Governo a Melilla; Piergiorgio Sciacqua, Vice Presidente della Piattaforma internazionale per la cooperazione e la migrazione (PICM) e co-Presidente di EZA; e Rafael Rodriguez-Ponga, presidente di H + D e della PICM. Nei loro interventi è stato segnalato che:

  • Occorre lavorare per una politica europea comune in materia di migrazioni e puntare sulla cooperazione nei paesi di origine come fattore fondamentale per il controllo dei flussi migratori.
  • Il problema dell'immigrazione non riguarda un solo paese, ma tutti i membri dell'Unione Europea. La situazione, infatti, non potrà risolversi in poco tempo e bisogna lavorare uniti e in sintonia.
  • La recinzione di confine non è un problema di Melilla, bensì di tutta l’Europa. L'immigrazione clandestina non è un problema delle città di Melilla e Nador, né del Marocco o della Spagna, ma di tutti i paesi membri dell'UE, oltre che dei paesi di origine e di transito dei migranti.
  • Occorre lavorare per una politica di comunicazione allo scopo di informare le persone che intendono emigrare sui rischi di cadere nelle mani delle mafie, uniche beneficiarie dell’immigrazione clandestina; queste organizzazioni operano anche nei paesi europei di destinazione, dove centinaia di migliaia di immigrati lavorano in nero come schiavi.
  • Dobbiamo strappare alle mafie il controllo sull'immigrazione per restituirlo agli Stati. L'Europa deve parlare la stessa lingua e lanciare un messaggio comune, evitando dibattiti sterili che vanno solo a vantaggio delle mafie.

mel03In seguito, Fadela Mohatar, assessore per la cultura della città autonoma di Melilla, ha parlato del modello di convivenza della città, che perdura ormai da molti anni e si basa sul rispetto della diversità culturale e della libertà religiosa.

Per illustrare questo modello sono intervenuti Jaime Azancot, presidente della comunità ebraica; Abdeselam Hassan, rappresentante della comunità islamica di Al-Ihsan; Lachmi Ghanshandas, rappresentante della comunità indiana; José Heredia, rappresentante della comunità rom; e Maria Eugenia Legido, del Centro socio-culturale Maria Immacolata. L’insieme di questi interventi ha evidenziato che Melilla è una città di frontiera esempio di convivenza, diversità culturale e integrazione.

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Karoline Fernández de la Hoz, direttrice dell'Osservatorio spagnolo sul razzismo e la xenofobia del Ministero del lavoro e del welfare, ha poi illustrato le strategie messe in atto in Spagna per la prevenzione del razzismo e la xenofobia, e ha parlato della percezione che hanno i cittadini sull’immigrazione (v. presentazione).

mel08Successivamente, Maria Reina Martín, Vicepresidente della PICM e segretaria esecutiva della Associação para a Formação, Investigação e Desenvolvimento Social dos Trabalhadores (FIDESTRA) del Portogallo, ha presentato Mahmoud Meskoub, professore di studi sociali dell'Università di Rotterdam, che ha parlato della politica europea per le migrazioni e l’asilo (v. presentazione)

Il seminario prevedeva anche due tavole rotonde nelle quali si è tenuto un confronto sulle politiche di immigrazione, accoglienza e integrazione degli immigrati e i rifugiati nell'UE, e sulla situazione nell’Europa centrale e meridionale e nei paesi mediterranei.

mel04La prima tavola rotonda è stata moderata da Josep Calvó, Tesoriere della PICM e Presidente dell'Unione dei centri di studio del Mediterraneo (ACIM), con la partecipazione di Fernando Moura e Silva (Portogallo), Presidente di FIDESTRA; Guglielmo Borri (Italia), Presidente nazionale del patronato del Servizio italiano di assistenza sociale (SIAS) del Movimento cristiano lavoratori (MCL); e Susana Clerici (Spagna), Segretaria per l’immigrazione del Partito Popolare della Catalogna.

mel006Nel secondo dibattito, moderato da Piergiorgio Sciacqua, Vice Presidente della PICM e Co-Presidente di EZA,  sono intervenuti Denis Strieder (Austria) v. presentazione , Segretario generale di Fraktion Christlicher Gewerkschafterinnen FCJ - Der Österreichische Gewerkschaftsbund (ÖGB); Gyorgy Lajtai (Ungheria) v. presentazione, Coordinatore progetti sull’immigrazione di EZA (v. Presentazione); e Michal Wójcik (Polonia), Presidente di Europeejki Dom Spotkan Fundacja Nowy Staw (EDS- FNS).

Ciascun partecipante alla tavola rotonda ha esposto le proprie vedute alla luce delle esperienze vissute nei rispettivi paesi, sottolineando questioni fondamentali come la necessità di una immigrazione regolamentata, la distinzione tra i migranti per motivi economici e i profughi, e il caos provocato dalla gestione dell’immigrazione in alcuni paesi dell'UE.

Si è dedicata una particolare attenzione all’aumento di un populismo che lancia messaggi di rifiuto nei confronti delle persone che raggiungono l'UE in fuga dalla povertà e dalle guerre, e che alcuni partiti, come il Fronte Nazionale francese o la Lega Nord italiana, propongono come risposta all’immigrazione.

mel05Per concludere questa riflessione europea sulle migrazioni, è stato esaminato il ruolo delle parti sociali nelle attività di accoglienza, integrazione e formazione degli immigrati e i profughi. Jesus Casado, Segretario della PICM e Presidente del Centro spagnolo per le questioni dei lavoratori (CEAT), ha avuto il compito di presentare gli interventi di Joseph Thouvenel (Francia), Vice Presidente confederal della Confédération Française des Travailleurs Chrétiens (CFTC); Álvaro Domingos (Portogallo), Vice Presidente del Centro Internacional de Formação dos Trabalhadores da Indústria Energia (CIFOTIE); e Maribel Alañón (Spagna), Direttrice di H + D.

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