Madrid: seconde giornate sul tema "Politiche migratorie e di cooperazione allo sviluppo dell’Unione europea e degli Stati membro"
Lo scorso 26 settembre, la Piattaforma internazionale per la cooperazione e la migrazione (PICM) ha organizzato, nei locali della Rappresentanza della Commissione europea in Spagna, le seconde giornate sul tema “Politiche migratorie e di cooperazione allo sviluppo dell’Unione europea e degli Stati membro”, con la sovvenzione della Segreteria di Stato per l’Unione europea (Ordinanza AEC nº 240 del 18 febbraio 2014). L’evento era rivolto alla popolazione in generale, e perseguivano l’obiettivo di avvicinare il processo europeo di integrazione ai cittadini spagnoli, fornendo loro, in tal modo, una maggiore conoscenza delle politiche comuni in materia di migrazione e di cooperazione allo sviluppo.
Il discorso di apertura è stato pronunciato da Francisco Fonseca Morillo, direttore della Rappresentanza della Commissione europea in Spagna, che ha parlato di demografia e immigrazione in Europa, integrazione dei migranti, flussi migratori, politiche per lo sviluppo e costruzione dell’identità europea.
I lavori sono stati inaugurati ufficialmente da María Reina Martín, vicepresidente della Piattaforma internazionale per la cooperazione e la migrazione (PICM). Nel suo intervento ha esposto ai presenti cos’è la Piattaforma, la sua finalità e le attività già realizzate. Di seguito ha preso la parola Josep Calvó García, tesoriere della PICM e presidente dell’Unione dei Centri studio del Mediterraneo (UCEM). Questi ha posto una serie di questioni relative ai flussi migratori che arrivano in Europa, provenienti principalmente dal Sud (Africa) e dall’Est, alla necessità di applicare una politica migratoria comune indipendentemente dall’origine di queste persone, nonché all’importanza del lavoro di integrazione nei paesi ricettori.
Dopo questa presentazione, Jesús Casado Gonzalo, segretario della PICM e presidente del Centro spagnolo per gli affari dei lavoratori (CEAT), ha introdotto la conferenza: "Il panorama economico e la sua influenza sulle politiche migratorie nell’Unione europea e negli Stati membro” , pronunciata da José Ramón Pin Arboledas, professore del Dipartimento di gestione delle persone dell’IESE Business School dell’Università della Navarra. Pin Arboledas ha parlato di emigrazione (“problema o soluzione economica?”), dell’importanza di predisporre delle politiche migratorie intelligenti e del rispetto dei diritti umani.
Ha avuto quindi luogo una tavola rotonda sul tema “La politica migratoria dell’Unione europea e degli Stati membro”, presentata da Maribel Alañón González, direttrice delle Segreteria tecnica della PICM e direttrice generale della fondazione Humanismo y Democracia-H+D. È stato questo un blocco divulgativo incentrato sulle politiche in atto in Europa in materia di cooperazione e immigrazione e focalizzato sulla costruzione europea, un processo che è responsabilità di tutti i cittadini. Verónica Lope Fontagné, deputata al Parlamento europeo, Commissione per l’occupazione e gli affari sociali, ha riassunto la politica migratoria della Ue a partire da tre punti: il controllo delle frontiere (spazio Schengen, diritto di asilo, lotta contro l’immigrazione clandestina e le mafie), le politiche sociali e per l’impiego (integrazione della migrazione regolare legata all’impiego, riammissione, rete Eures, portabilità delle pensioni, direttiva sui lavoratori rifugiati), e infine le politiche Ue per lo sviluppo. A tale riguardo, ha sottolineato che l’Europa è il massimo erogatore al mondo di aiuti ufficiali allo sviluppo attraverso due suoi strumenti: il Fondo europeo per lo sviluppo e lo strumento della Cooperazione allo sviluppo per la lotta contro la povertà.
Pilar Renes de Iruarrizaga, vicedirettrice generale dei Centri di accoglienza migranti e di informazione sull’immigrazione della Regione Madrid, ha esordito parlando dell’Osservatorio per l’immigrazione e del Forum regionale per l’immigrazione come fonti di dati utili per conoscere la realtà dell’immigrazione nella regione ed ha rilevato come la Regione Madrid sia attiva sul tema dell’uguaglianza di diritti e doveri. In seguito, il suo intervento si è incentrato sugli otto Centri di partecipazione ed integrazione della Regione Madrid (CEPI), che godono di finanziamenti del Fondo sociale europeo, come strumento di partecipazione ed integrazione dei migranti. Si tratta di spazi destinati alla promozione dell’impiego, alla formazione ed alla consulenza per i migranti e per i cittadini spagnoli. Sono centri pubblici gestiti da realtà private come, per esempio, il CEPI Ispanoamericano di Madrid, gestito dalla fondazione Humanismo y Democracia (H+D). In chiusura, Renes de Iruarrizaga ha enumerato le sfide cui questo tipo di centro dovrà far fronte in futuro: le seconde generazioni di migranti, l’insegnamento della lingua spagnola, il sostegno alle associazioni, la prevenzione dei comportamenti razzisti e la continuità del lavoro di questi centri.
A sua volta, María Reina Martín, vicepresidente della PICM e segretaria generale della Associação para a Formação, Investigação e Desenvolvimento Social dos Trabalhadores (FIDESTRA), ha esposto la situazione dell’immigrazione in Portogallo, , e più specificamente ha parlato del da farsi nei confronti della seconda generazione di migranti: i giovani. L’Alto Commissariato per le migrazioni portoghese (ACM) rileva che in Portogallo comincia ad essere necessario lavorare su due diverse linee di azione: da un lato, l’integrazione dei migranti; dall’altro, cercare di impedire l’emigrazione giovanile dal Portogallo, poiché oggi come oggi se ne vanno i giovani più qualificati. Di seguito ha esposto diversi esempi di azioni poste in essere in Portogallo per favorire l’integrazione dei giovani, come il programma "Escolhas" (Scegliere), Não alimente o rumor, C4i (Communication for integration) o il programma PPT (Português para Todos)
La rappresentante italiana, María Pangaro, segretaria della Associazione lavoratori stranieri (ALS) e del Movimento cristiano lavoratori (MCL), lavora per una istituzione sociale che si occupa dell’inclusione dei lavoratori stranieri in situazione legale. Ha parlato della situazione determinata dalla pressione migratoria proveniente dai paesi dell’Africa del Nord, e soprattutto dalla Libia, cui l’Italia (e in particolare le sue regioni meridionali come la Sicilia, la Calabria, ecc.) è sottoposta. Dopo la tragedia di Lampedusa, l’Italia ha avviato il programma Mare Nostrum come missione di emergenza per pattugliare il Mediterraneo e aiutare le migliaia di persone che cercano di raggiungere le coste italiane spinte dalle mafie. Dopo questa iniziativa, la Commissione europea, attraverso l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea (Frontex) ha avviato la missione “Frontex Plus” per gestire gli arrivi massicci di migranti dal Mediterraneo, a complemento di quanto l’Italia sta già facendo. Ha inoltre colto l’occasione per chiedere maggiori aiuti all’Europa nella lotta contro il traffico di persone: l’Italia non può affrontare da sola una missione così impegnativa, ma deve poter contare sull’aiuto degli altri paesi europei del Mediterraneo.
Dopo una breve pausa ha avuto luogo il dibattito su “le politiche di cooperazione allo sviluppo dell’Unione europea e della Spagna", presentato da Guillermo Sandoval, membro della Piattaforma internazionale per la cooperazione e la migrazione. In quest’ultimo blocco è intervenuto Agustín Fernández, direttore dell’ufficio Affari sociali e amministrazioni pubbliche della Fundación Internacional y para Iberoamérica de Administración y Políticas Públicas (FIIAPP), che ha passato in rassegna gli strumenti di finanziamento per la cooperazione allo sviluppo dell’Unione Europea.
Dopo il suo intervento è stata la volta di Francisco Quesada Benavente, consulente del gabinetto della Segreteria generale per la cooperazione internazionale allo sviluppo SGCID-MAEC. Questi ha fatto il punto sullo stato dell’arte della Cooperazione spagnola, , partendo dalla situazione esistente all’inizio della presente legislatura. Ha fatto riferimento, fra l’altro, al IV Piano direttivo spagnolo per la Cooperazione per gli anni 2013-2016, alle raccomandazioni espresse nel rapporto del Comitato di aiuto allo sviluppo, all’efficacia degli aiuti, ecc.
In chiusura è intervenuto Rafael Rodríguez-Ponga y Salamanca, presidente della Piattaforma internazionale per la cooperazione e la migrazione PICM e presidente della fondazione Humanismo y Democracia-H+D, che ha ringraziato tutti i relatori per i loro interventi e il numeroso pubblico per la partecipazione.